Programma di Storia Della Pedagogia A:

 

Titolo del corso: Il metodo di studio del nostro tempo (?). Sul limite e sul trionfo dell’eccesso.

 

Il titolo del corso riprende quello della famosa orazione inaugurale De nostri temporis studiorum ratione tenuta da Giambattista Vico, il 18 ottobre del 1708, e poi data alle stampe nell’anno successivo; a tale così alto riferimento, però, è stato aggiunto un punto interrogativo, pur se posto tra parentesi. Il corso prevede un percorso che, muovendo dalle suggestioni offerte dal testo di Vico, si rivolgerà a individuare alcuni aspetti problematici dell’attuale dibattito pedagogico, dando particolare risalto al ruolo attribuito oggi al dialogo con la tradizione e cercandone le radici nelle ricche controversie dell’Umanesimo e del Rinascimento.

L’opera di Vico, pur possedendo aspetti che le conferiscono un ampio respiro, si colloca con forza nell’orizzonte della disputa tra gli antichi e i moderni, presentando con efficacia la difficile conversazione tra due culture, due immagini del concetto di uomo e, di conseguenza, due paradigmi educativi differenti, di cui uno si potrebbe dire in maggiore continuità con il passato e l’altro rivolto con decisione a una radicale riforma della tradizione acquisita. Tale approccio del De nostri temporis studiorum ratione, inoltre, presenta stilemi, per non dire vere e proprie forme paradigmatiche, di un dibattito che, con forme e obiettivi differenti, ha caratterizzato importanti snodi della storia della cultura occidentale. La contrapposizione tra innovazione e tradizione, infatti, sempre presente nelle traversie della nostra civiltà, si è radicalizzata in alcuni momenti nei quali anche la pedagogia e le pratiche educative sono state poste in discussione.

Numerosi elementi presenti oggi nelle scienze dell’educazione consentono di affermare che, specie negli ultimi venti anni, si stia assistendo a una vera e propria rivoluzione in ambito educativo, a volte esplicitamente argomentata, altre proposta con minore chiarezza. La radicalità con la quale alcuni capisaldi che hanno caratterizzato la storia pedagogia sono posti in discussione, quando non del tutto cancellati, sembra essere tanto più forte quanto più s’innerva in un vero e proprio spostamento del baricentro del paradigma formativo, comprendendo in esso tanto le discipline che lo compongono quanto le metodologie del processo d’insegnamento/apprendimento.

Il corso, scegliendo un periodo come punto d’osservazione privilegiato quello della prima modernità, nel quale la conversazione con le passati tradizioni era uno dei maggiori elementi di dibattito, intende leggere alcuni nodi concettuali presenti nella storia della pedagogia. Gli aspetti sui quali si porterà maggiormente l’attenzione sono il ruolo e l’immagine della memoria, il valore degli studia humanitatis, il profilo e la funzione dell’imitazione. Per far questo, durante il corso sarà presentata un’ampia scelta di testi volti a ricostruire lo sviluppo di questi concetti, sia per proporne una lettura storica e critica, sia per comprenderne la possibile vitalità per l’attuale orizzonte pedagogico. 

 

Programma:

I testi saranno indicati a breve.

Una bibliografia di approfondimento sarà indicata a breve.